Secondo appuntamento del ciclo Architettura in luce, sponsorizzato da Helitec Esperienza in Luce, dedicato ad approfondire architetture in cui il progetto illuminotecnico ha contribuito a valorizzarne gli aspetti. Ospite della serata sarà l’artista Richi Ferrero moderato da Simona Cosentino architetto e lighting designer.
Attivo nel mondo del teatro e delle installazioni urbane sin dagli anni ‘70, Ferrero si districa tra l’Italia e altri paesi concentrando in Italia le sue attività a Torino. nel 1971 – con Mariano Meli, Gianna Franco e gli attori della compagnia sperimentale Zoo di Michelangelo Pistoletto – la compagnia di teatro di ricerca il Granserraglio. Nel 1984, in occasione della seconda edizione del Festival Internazionale Cinema Giovani a Torino, il Granserraglio allestisce “Set”, prima installazione di teatro urbano. Ideata da Ferrero, rappresenta un momento importante di un lungo processo di transizione che lo porterà dal teatro di palcoscenico a nuove forme di espressione sconfinanti con l’arte visiva: dalle installazioni urbane all’illuminazione monumentale e di opere d’arte, dagli allestimenti museali ai grandi eventi.
Nel 1997 Ferrero è incaricato dalla Regione Piemonte e dal Museo Nazionale della Montagna dell’illuminazione permanente del Forte di Exilles: si tratta della prima applicazione dei criteri illuminotecnici teatrali ad un’opera architettonica.
Nel 1998 nasce a Torino “Luci d’Artista”, rassegna d’arte sul tema della luce con installazioni inserite nel tessuto urbano. Ferrero per la prima volta viene chiamato a partecipare ad una “collettiva” che vede coinvolti importanti nomi dell’arte visiva. Una gigantesca gru edile trasformata in scultura di luce è l’elemento dominante delle tre opere presentate nelle tre edizioni consecutive della manifestazione: “Porto Palazzo”, “Imbarco Torino”, Lucedotto”.
In questa occasione l’idea ricorrente di teatralizzare la città, e quindi di sfruttare elementi tipici del tessuto urbano – come una gru edile – per trasformarli in opere artistiche, è più che evidente. Prosegue intanto l’attività di illuminazione monumentale: Ferrero cura l’illuminazione di cinque chiese e la via principale della città di Ciriè, in provincia di Torino. Nel mese di luglio del 2000, dopo cinque anni di lavoro, s’inaugura il Forte di Exilles: le due aree museali allestite da Ferrero si presentano agli occhi del pubblico e della critica come un nuovo modo di fare museo, in un momento di grande dibattito su questi temi. Per invito della Fondazione Novalia, presenta un’installazione da inserire nel percorso “Le fil(e) d’Arachné (Wood Wide Web)” nei boschi del comune di Orta San Giulio: per questa occasione sfrutta le potenzialità della luce di Wood per rendere luminosa una gigantesca ragnatela. In occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006 completa numerosi interventi di illuminazione artistica sui principali monumenti della Città di Torino e la scultura luminosa “Il Dente del Gigante” realizzato con Carmelo Giammello. Dal 2007 Ferrero concentra la sua attività nell’ambito dell’arte visiva realizzando una serie di opere per collezionisti privati tra cui “Il Grande Guerriero”. Nel 2009 il suo ventennale lavoro di sperimentazione con la luce nera di wood, viene presentato in una mostra personale, “Luce Nera”, presso la Gagliardi Art System Gallery di Torino, alcune opere di questa serie sono presenti in collezioni private e fiere d’arte internazionali. In occasione della mostra viene realizzato l’intervento artistico “Re di Fiori” sul monumento a Vittorio Emanuele II. Bwindi Light Masks, istallazione artistica luminosa, presentata in anteprima nel 2010 a Luminale in Francoforte, diventa un’opera itinerante nei principali festival della luce.
Nel 2014 a The Number 6 (ex Palazzo Valperga Galleani) in via Alfieri 6, concepisce varie installazioni artistiche, tra cui Il Giardino Barocco Verticale sospeso all’interno della corte del palazzo. Poco dopo realizza le vedette di Torino, una serie di tre sculture collocate sopra i tetti di alcuni palazzi della città, che con la loro luce ridisegnano il profilo della notte.
Crediti: 2 cfp riconosciuti da In/Arch Piemonte
Sede: Cult Lab Torino, Via Cesare Battisti 17, Torino
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In collaborazione con: Inarch/Piemonte
Con il contributo di: Helitec, Garofoli, Artusio Smart Home and Building Automation, Cogno e Wall&Decò
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