26.04.2022
Yes we can: costruire alternativo si può
Primo appuntamento del ciclo di incontri Le Serate di Architettura/Biella promosso da Cult Lab Torino in collaborazione con Il Giornale dell’Architettura e Maiser.
Tiziana Monterisi, RiceHouse: Esperienze personali
Andrea Bocco Guarneri, Politecnico di Torino: La casa vegetariana: teorie, tecniche e casi studio dal mondo
Modera Luca Gibello, Il Giornale dell’Architettura
Tiziana Monterisi
Convinta della reale possibilità di sviluppare nuovi modelli abitativi, Tiziana Monterisi è un’architetta che dedica la propria attività all’edilizia naturale, abbandonando completamente l’uso di materiali chimici nei propri cantieri. Secondo Tiziana, se gli abiti vengono definiti come una “seconda pelle”, la casa rappresenta la “terza pelle” e deve quindi essere più salubre ed efficiente possibile. Si avvicina al mondo delle progettazioni in paglia indagandone, tramite corsi ed esperienze di autocostruzione e cantieristica attiva, le caratteristiche e le tecniche di realizzazione. Tale esperienza le permette di promuovere un approccio professionale e imprenditoriale innovativo per la realizzazione di edifici a elevatissima efficienza energetica, utilizzando come materie prime gli scarti dell’agricoltura, in un’ottica di impatto zero sull’ambiente. Nell’ottobre 2016, apre lo studio TIZIANA MONTERISI ARCHITETTO e contestualmente fonda Ricehouse Srl Società Benefit. Ricehouse, realizza materiali edili – telai, pannelli, intonaci, pitture malte e isolanti – ecologici e compostabili, trasformando gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso, ovvero utilizzando i sottoprodotti derivanti dalla risicultura: paglia di riso, pula, lolla e argilla. Gli stessi materiali vengono inseriti in un percorso più ampio, di sviluppo progettazione edilizia che vede la ristrutturazione e la riqualificazione energetica al centro dei lavori destinati a creare una circolarità sostenibile per nuove costruzioni. Contestualmente all’attività imprenditoriale, Tiziana Monterisi collabora con enti pubblici e privati, svolgendo attività didattica presso Istituti Superiori e Università, sempre nell’ottica di promuovere un’architettura più naturale e sostenibile. Ricehouse si è recentemente riorganizzata e nel 2011 ha inglobato al suo interno le attività dello studio TIZIANA MONTERISI ARCHITETTO, offrendo così 3 diverse business unit: Prodotto, Progetto, Open Innovation. La prima è dedicata alla progettazione architettonica, la seconda si occupa dello sviluppo di nuovi materiali edili 100% naturali idonei per il superbonus 110% e l’ultima, ma non per importanza, è la “open innovation” che offre consulenza alle aziende di diversi settori – dal design alla moda passando per la salute – che vogliono utilizzare come materie prime prodotti naturali. Ricehouse è una fra le startup più innovative nel campo dell’edilizia e si pone come obiettivo primario quello di sviluppare prodotti e servizi in ambito delle costruzioni naturali, utilizzando i materiali di scarto della produzione agroalimentare, specialmente quelli derivanti dalla lavorazione del riso. Ricehouse ha vinto numerosi Premi. Tra gli ultimi riconoscimenti si possono annoverare il Premio Speciale Repower al Premio Gaetano Marzotto 2019, il riconoscimento più significativo a livello europeo per il mondo dell’innovazione. Prima ancora, Ricehouse si era aggiudicata la 9° edizione del Good Energy Award, il Premio Sviluppo Sostenibile 2018 e la ING Challenge 2018.
Andrea Bocco Guarneri
Professore di Tecnologia dell’architettura al Politecnico di Torino e direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio. Insegna “Appropriate technology and low-tech architecture”. Si è occupato di rigenerazione urbana, sviluppo locale, community hub, spazio pubblico. Ha fondato e diretto l’Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario (Torino). Le sue ricerche e pubblicazioni concernono, tra l’altro, Bernard Rudofsky, Yona Friedman, analisi dell’ambiente costruito, rigenerazione di villaggi montani, nonché ontologia applicata all’architettura e l’edilizia. Negli ultimi anni ha concentrato l’attenzione sull’architettura contemporanea low-tech, la costruzione con materiali naturali, e la misurazione dell’impatto ambientale di tecniche e stili di vita “alternativi”. Cos’è la «buona» architettura? Per rispondere a questa domanda occorre prendere in considerazione un’ampia gamma di criteri, proprio come la ricerca radicale del “buon” cibo, che negli ultimi decenni si è allargata dalla soddisfazione gastronomica alla produzione delle materie prime in modo sostenibile ed etico, e alla salubrità della dieta. L’«architettura vegetariana” è una proposta teorica basata sull’analisi di edifici realizzati con tecniche costruttive semplici, buona qualità esecutiva e un’attenta scelta di materiali locali e naturali, alcuni dei quali inscritti in iniziative di sviluppo locale che, oltre alla qualità degli edifici, mettono al centro la riqualificazione del paesaggio e la rivitalizzazione socioeconomica. I numerosi casi di studio, molti dei quali decisamente non convenzionali, sono stati selezionati in Europa e in Giappone, privilegiando autori meno noti, opere poco appariscenti e località marginali dove hanno potuto svilupparsi atteggiamenti radicalmente nuovi. Queste riflessioni sono raccolte nel libro dell’autore Vegetarian Architecture. Case studies on building and nature (Jovis, Berlino 2020).
Ora: h. 18-19,30
Sede: Show-room Maiser, Via Giovanni Amendola 3, Biella
In collaborazione con e con il patrocinio di: Ordine degli Architetti PPC di Biella
Con il contributo di: Garofoli, Gessi, Artusio Smart Home and Building Automation, Maiser Serramenti
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Crediti: 2 cfp